In grotta con gli amici del CSC

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Filament.io 0 Flares ×

Solitamente si dice due cuori e una capanna, per noi sarebbe più appropriato due cuori e un Defender. Siamo in due come sempre, con il cofano stra carico di zaini, attrezzature, con cosi tanta corda da essere in grado di armare una via doppia nel Golgo.
Agli occhi di molti potremmo sembrare dei matti..ma a noi piace cosi, ci viene in testa una cosa e bisogna farla, bisogna cercarla, trovarla ed assaporarla il prima possibile ed ormai, siamo arrivati alla conclusione che con due teste che ragionano alla stessa maniera si può fare di tutto!!!
E’ sabato sera, ormai l’imbrunire, al 170° deviamo a destra, strada bianca direzione Su Clovu…. pausa impostazione gps, pausa pipi, pausa telefonata, pausa sms, pausa innesto ridotte e finalmente via!!!!!
Direzione!?! Bhò ignota o quasi. La mattina ero riuscito a trovare le coordinate delle due grotte che volevo controllare da un po: Su Lenzionargiu e Sa Nurra Dorimasiu (-160 una, -40 l’altra). Purtroppo Massimo non è potuto partire con noi per farci vedere l’ingresso quindi tocca arrangiarsi.
Il Gps segna –30 metri dalla Nurra parcheggiamo e scendiamo: -20, -10, -3, -1, 0….”Silva vedi qualcosa?!”, “ unu cazzu qui è tutto piatto, dai che ci facciamo un giro!!”.
Il giro consistette nel girare in lungo e in largo circa 200 metri quadrati di creste, doline, vallette, fiumiciattoli che scomparivano nel nulla, buchi interessanti, spaccature, asini e due somari con gli scarponi che girovagavano al buio da due ore in mezzo al calcare e per giunta di sabato sera… ma ahime della nostra grotta neanche una traccia deve essere andata a ballare con qualche amica.
La seconda si trova secondo il Gps a circa 1 km in linea d’aria, troppa distanza da fare al buio senza una traccia di sentiero e con i brontolii della pancia per l’ora ormai tarda; decidiamo di dirigerci al campo dove gli amici del csc sicuramente stavano già cenando ed annaffiando il tutto con dell’ottimo vino.
La cena si consuma velocemente (almeno per me che non stavo tanto bene) tra carne, vino, cazzate, Ivo che si lamenta che stiamo tutti in piedi e rutti che urtavano la sensibilità di una povera Cssina non ancora abituata forse ai grandi concerti baritonali che caratterizzano i campi speleo.
Domenica mattina ore 11: siamo davanti all’ingresso della grotta in cui ci aveva invitati Massimo la settimana prima.
Siamo in 5 il rapporto è di 3 a 2 per loro..pazienza palla al centro e botte da orbi comunque!
Laura arma v-e-l-o-c-e-m-e-n-t-e e-d i-n u-n a-t-t-i-m-o
siamoallabasedelprimopozzettoda18.
Io chiudo il gruppo..prima strettoia, guardo la luce che filtra dall’ingresso un ultima volta, corda nel discensore e mi infilo di piedi, scendo un poco..incastrato!! e ca@@o inizio bene oggi!! Qualche contorsione. Stack scendo un paio di centimetri di colpo, controllo..rotto un pezzo dell’imbraco. Bene questa grotta mi sta inziando a stare antipatica, raggiungo gli altri compagni 20 metri più in basso..rimaniamo in attesa; Massy sta armando il pozzo da 40 metri (la verticale più alta che incontreremo)..piano piano scendiamo tutti all’armo uno per volta perche l’attacco è in strettoia.. arriva il mio turno supero la strettoia passo la deviazione sempre in strettoia e poi davanti a me si apre un pozzo grande e davvero bello..vale la pena entrare anche solo per scendere questo pozzo..scendo piano mi assaporo tutta quella verticale gli altri mi urlano di muovermi..chissà perche, non avranno mica un appuntamento con qualcuno!?! Arrivo al fondo e iniziamo ad addentraci in meandri e pozzetti tutti ricoperti da quelle simpatiche concrezioni che ti strappano la tuta..dopo una serie di piccole verticali e piacevoli strettoie siamo nel punto in cui dobbiamo lavorare. Silva e Massy si buttano subito a scavare; io, Francesco e Laura ci facciamo un giro negli altri rami….il fondo di questa grotta è bellissimo: strettoie (in cui ovviamente ho sudato parecchio perche pretendevo di farle tutte con imbraco e attrezzi al seguito), salette, concrezioni, baypass, pozzi, altri pozzi, tante zone con punti interrogativi…l’unico pensiero che mi passa per la testa in quel momento è:” bravo csc bella grotta, che invidiaaaaaa!!!”. Arriva l’ora di pranzo, ultimo giretto ed andiamo a recuperare l’attrezzatura nel punto in cui stavano scavando…una diaclasi, STRETTAstrettastretta, in verticale, profnda circa 20 metri…credo che la mia tuta se la ricorderà per sempre visto che ha lasciato qualche pezzo di se..
Ormai si è fatto tardi iniziamo la lunga risalita con gli zaini ancora più pesanti perche l’obbiettivo dell’uscita era principalmente quello di disarmare i 160 metri di verticali e le tute inzuppate da litri e litri di stillicidio di sicuro non ci aiuteranno nella risalita..superiamo lentamente tutte le verticali e le strettoie fino al pozzo da 40 tra canti, cazzate e inni uschini e loro varianti cantanti a squarcia gola dai due rappresentati per non sentire gli strappi delle tute sulle concrezioni.
Il primo a salire è Silvano con due zaini al seguito..arriva alla strettoia sulla sommità del pozzo,
tempo tre secondi e Silvano realizza per la prima volta nella vita che il sacco speleo non è il migliore amico di uno speleologo, inizia ad imprecare verso qualunque cosa esistesse perfino con una povera mamma Speleomantes uscita dalla tana per vedere cosa succedeva li fuori.. Massy ride, sa perfettamente che quella strettoia è impossibile da fare con gli zaini appesi e da soli..decidiamo di tirare su gli altri quattro zaini e fare un passa mano.. che in teoria doveva essere agevole..intanto Silvano continua ad imprecare…arrivano su tutti gli zaini e Laura con loro..Silvano intanto ha smesso di imprecare e si riposa oltre la strettoia. Mi infilo con due zaini e con una o duecento imprecazioni, l’aiuto di Laura ed un passa mano con Silvano sono fuori dalle strettoie ed alla base del pozzo da 20…ancora un poco e saremo fuori manca solo l’ultima strettoia! Mentre gli altri finiscono di disarmare il pozzo da 40, io e Silva decidiamo di fare i conti con l’ultima e strettoia e i 5 zaini che abbiamo; sale Silvano supera la strettoia ed io mi attacco alla corda do la prima pedalata ed uno zaino mi si stacca per finire sulla testa del povero Francy Francy (scusa :-P), mi trovo con 4 zaini appesi arrivo alla strettoia passa mano con silvano, passa anche l’ultimo zaino passo io a ruota di collo e siamo quasi fuori….Silva vola fuori…..io aspetto Laura per agevolarle il passaggio della matassa di corda che trasporta nella strettoia. Ormai dopo poco siamo tutti fuori, solo Francy Francy è ancora dentro che termina di disarmare..sono le 19.45 fuori ad accoglierci soltanto nuvole basse, vento ed uno speleologo che saltella sul posto per il freddo!!!
Alle macchina: fuoco allegro, indumenti asciutti, bruschette, carne e vino…ottimo epilogo per un fine settimana da ricordare.
Grazie a tutti.
Giovanni B. Lonis (U.S.C.), Silvano Zucca (U.S.C.), Massimo Deiana (C.S.C.), Laura Borsetti (C.S.C.), Francesco Tocco (C.S.C.).

Commenti

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *