Esplorazione in solitaria Tre Sorelle 28/02/08

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Da tanto tempo ci pensavo, ma il coraggio fino ad oggi mi era mancato. Tante le grotte e le sfide superate, tanti sacrifici e tanti traguardi raggiunti insieme ai mie Amici Colioni, ma …. avevo bisogno di stimoli nuovi, un’altra sfida ancora più grande: un esplorazione in solitaria.

Le condizioni sono favorevoli, mi sento pronto tecnicamente, c’è la grotta da esplorare e la schiena sembra che regga.

Senza pensarci su due volte mi decido, vado alle Tre Sorelle!!!

E’ un Giovedì pomeriggio, mi ritrovo per la prima volta solo a Sa Duchessa.

Tutto è diverso.

Non c’è l’amico Silvestro ad aspettarmi, non si sentono le risate di Seppia e Andrea….. silenzio…… solo io e la mia prova.

Faccio i primi passi.

Emozione, paura, il respiro si fa affannoso.

Mi guardo intorno, guardo la mia montagna…… la saluto con un sorriso. Oramai siamo vecchi amici, spesso abbiamo litigato e fatto a botte ma so che di lei mi posso fidare.

Senza rendermene conto sono dentro la miniera e subito le parole di quel Vecchio Minatore che fino a qualche anno fa sembravano deliri, mi tuonano per il cervello:

rispetto Danno, rispetto!!! Questo è un luogo sacro legato alla vita di centinaia e centinai di minatori che qui hanno lavorato, qui hanno sudato, e qui forse sono morti.

Lungo la strada cerco i loro segni. Un paiolo, uno scalpello, una scritta sulla parete del 1890.

Che emozione!!! Sento che le nostre storie distanti 100 anni si incontrano.

Massima concentrazione in corda, non posso sbagliare. Controllo e ricontrollo ogni passaggio. Tutto fila liscio, parte l’esplorazione!!!

Con cautele esagerate porto a termine la risalita in artificiale di 10 metri cominciata il sabato precedente.

Mi ritrovo in un ambiente che in passato era collegato col resto della grotta attraverso una scala oramai inutilizzabile. Purtroppo le dimensioni non sono esaltanti, comunque sono felice. Sono riuscito a portare a compimento la mia piccola impresa!!!

Siedo a riposare e mi guardo intorno.

Un brivido!!!

Scorgo l’impronta nel fango di un minatore, un impronta di 100 anni.

Vergogna!!!

Accanto ci sono le impronte delle mie Puma…. e si…… mi sono dimenticato a casa gli scarponi.

Chiedo scusa.

Il rumore dello stillicidio si fa assordante.

Ah!!

Eh!!

Ahh!

Ohh!

Hii!!

Rimango ad ascoltare non so per quanto tempo. L’immaginazione vola e forse la follia mi prende. Mi convinco che quelle sono le voci dei minatori che stanchi di oziare in paradiso, sono tornati a lavorare.

Discorrono sul lavoro da mandare avanti, su quanti carrelli si devono ancora riempire…. Poi si accorgono della mia presenza. Sanno chi sono e sanno cosa sono venuto a fare.

Sanno quanto li rispetto.

Ora, non sono più solo e la loro presenza mi conforta.

….continuo ad ascoltare.

Il tempo passa, guardo l’orologio, è ora di andare e la strada e lunga.

Il rumore del trapano rompe l’incantesimo e ridivento uno speleo.

Ancora mille attenzioni, una corda dopo l’altra e sono nuovamente all’ingresso della miniera.

Mi volto e ringrazio le Sorelline che ancora una volta mi hanno regalato mille emozioni.

Che dire, manca un esame di coscienza:

Danno sei uno speleo abbastanza esperto e sai valutare i rischi che hai corso.

Danno sei stato molto cattivo, non si va in grotta da soli, tanto mento ad esplorare!!!

Danno hai passato una delle più belle serate della tua vita, altre tre o quattro giornate come queste e sull’epitaffio potranno scrivere “Qui giace Danno che si è goduto la vita!!!”

A conti fatti Vi dico che per me ne è valsa la pena.

Consiglio:

Voi lettori Speleo siete tutti adulti e dotati di giudizio. Prima di fare una stupidaggine come la mia, sapete valutare quali rischi si corrono? Se si, sono problemi vostri…. è una vostra scelta, altrimenti aspettate e col tempo capirete…….

Simone Argiolas

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