Da Biriola a Mudaloru … Trekking delle 7 Cale

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1° Novembre 2003
Partenza da Cagliari alle 7.30 di mattina, siamo Isacco, Madel, Simo ed io.
Arriviamo al parcheggio per Biriola e, dopo una bella focaccia farcita comprata come al solito a Muravera, verso le 11.30 circa ci mettiamo in cammino per raggiungere la scala metallica di Biriola da dove inizieremo la terza tappa del”Trekking delle 7 Cale”, da Biriola a Mudaloru.
Preparazione alla partenza (foto Isacco Curreli) Il timore di incasinarci come sempre nella parte iniziale del sentiero per Biriola viene presto fugato, fortunatamente qualcuno questa estate deve aver segnato il sentiero e non abbiamo problemi… anche se qualche dubbio mi è venuto!!!

Raggiunta la scala metallica, poco prima e a destra di questa troviamo facilmente il nostro sentiero indicato da omini.
Raggiungiamo il primo salto da 35 metri cui seguiranno dei salti da 8, 20 e 45m…
Devo dire che questo primo salto da 35 mi ha fatto un po’ di impressione, e soprattutto il moschettone d’armo usato da chi ha attrezzato. Ma meno male che c’è Isacco che mi infonde sicurezza…… con la sua padella per cuocere i wurstel appesa all’imbrago.

I successivi salti si raggiungono facilmente grazie ai soliti omini.

L’ultimo salto è in relatà diviso in due: un salto da 20m che termina su di un terrazzino in cui è presente l’elce che “useremo” per la successiva calata da 45m, che ci porterà sul bosco pensile di “Su Feilau”, dove passeremo la notte in compagnia dei due litri di vino portati da Isak. Campo (foto Madel Meloni)
Quest’ultimo salto è spettacolare per la vista che spazia dal bosco al mare, alle pareti calcaree.

L’indomani mattina continuiamo il percorso che, arrivati a cio’ che rimane di una scala ‘e fustes, è lo stesso della risalita del “Bacu Padente”.
Dalla scala ‘e fustes con qualche facile arrampicata, un po’ impedita dallo zaino pesante, saliamo di quota ed arriviamo al punto in cui dobbiamo abbandonare il sentiero, che invece continua in salita sino ad “Ololbizzi”.

Panorama dall’ Arco di Feilau (foto Madel Meloni) Noi invece cerchiamo e troviamo, con un po’ di fatica, il varco che ci permette di scendere sul greto del Bacu Padente…… ed arriviamo dopo poco al tronco in ginepro che risalito porta all'”Arco di Feilau”.

Vaschette di stillicidio (foto Isacco Curreli) A questo punto, praticamente, si percorre il “Selvaggio Blu” al contrario, sino ad uno dei famosi posti in cui dobbiamo mettere le brocche… (vedere pag.18 del “Trekking delle 7 Cale”) e alla base del salto da 12m del Selvaggio Blu.

Ma raggiunto tale sito inizia qualche perplessità… ora non dobbiamo piu’ seguire il Selvaggio Blu ma il percorso indicato nel Il Trek delle 7 Cale…… quindi, dopo un traversino che ci permette di continuare a camminare sotto parete, Simone va avanti senza zaino per verificare il resto del percorso… rientra ben poco convinto che sia il caso di continuare con zaini cosi’ pesanti… perchè i passaggi sono esposti.

Dopo di lui vado anche io a verificare… e mi fermo dopo poco in corrispondenza di un colatoio ad imbuto che mi ispira ben poca fiducia, torno indietro… forse è meglio evitare. Il dopo, dice Simone, è anche peggio!!!

Insomma, dopo un riuscito tentativo di risalire il salto da 12m per continuare lungo il fidato Selvaggio Blu, …alla fine decidiamo che viste le ore di luce che ci rimangono non è il caso di continuare verso Mudaloru.

Panorama durante la risalita dal Bacu Padente (foto Isacco Curreli) Torniamo indietro per riprendere il noto sentiero del Bacu Padente che in, bohhh!!! 1 ora?? non so… ci riporta alla macchina.

Panorama dal sentiero del Bacu Padente COMUNQUE sicuramente presto andrò a fare il pezzo di percorso in cui abbiamo “abbandonato”… ovviamente scarica ma con almeno una corda da 20m… CHE NON SI SA MAI, visto che nella guida non fa il minimo accenno a dei passaggi esposti in quel tratto di trek e poi è sempre meglio fare le cose in sicurezza.

Panorama dall’ Arco di Feilau (foto Madel Meloni) Come sempre succede in Supramonte, anche questa volta ci siamo portati a casa dei momenti e delle emozioni indimenticabili, merito anche della compagnia oltre che dello splendido scenario e….del vino!!!
sotto passaggi su tronchi in ginepro)

Barbara Ibba

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