Su Strexu Revolution

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Era qualche mese che non rimettevo piede in una grotta.. e l’ultima era stata proprio Su Strexu.
So benissimo cosa mi aspetta ed è la terza o quarta vola che ci entro, non mi ricordo più, sa beccesa avanza. La considero una grotta “palestra” perchè cmq consente di ripassare tutto. Però, ho un pò di timore per la fatica che farò. ma vabbè.

 

Francesca ugualmente non entra in grotta da parecchio e anche lei avendo già fatto la “famigerata” una volta, sa cosa l’aspetta, mentre Erika e Valeria sono del tutto inconsapevoli di cosa devono affrontare ed i nostri racconti non le rassicurano di certo.
Cossu e Enrico sono veterani e quindi vanno lisci.
Arriviamo davanti a San Giovanni e una volta pronti saliamo verso tana delle tigri. Ultimi preparativi, accappiata Teti a guardia dell’ingresso, ci avventuriamo nei meandri della Terra sarda…
Cunicolo iniziale sgombro da moscerini e arrivo alla finestrella ad ingresso stile “Bo & Luke” dove agilmente Cossu si cala. Subito dopo scendo io.. e sento che la grotta mi accoglie benevolmente. Penserà… “lha custu puru est torrau.. bellu scimpru…”.. felice del mio callonimine mi avventuro verso il basso superando paure ataviche e dolor’è brenti causato da ansia da prestazione fisica…purtroppo è solo l’inizio..
Arrivo giù e aspettiamo Francesca per risalire un tratto di qualche metro prima di arrivare alla diaclasi che scende. Inizio a ricordarmi le precedenti uscite e frastimmo tra me e me pensando alla risalita con lo zaino pieno di una corda a sua volta piena di fango….
Arrivo al sifone  ed aspetto francesca e roberto. Azzz… devo ripassare li ? mi viene un pò d’ansia.. allento il cintuirino del casco… respiro un pò… e accabusso nel sifone di sabbia…mi accorgo quasi subito che l’ansia era immotivata.
Il sifone è abbastanza largo e si passa subito. Ho il ricordo vivido dell’ultima volta in cui Radiolina è rimasta incastrata. Aspetto Cossu che nel mentre cerca di convincere Francesca a passare ma sembra non ne voglia sapere… mi passano per il momento gli zaini che tiro un pò più su per lasciare spazio e nel mentre passa Erika. Vado in avanscoperta per vedere se ricordo dove si prosegue… nn mi ricordo… dopo il sifone c’è una breve salita e una finestra a destra dopo la quale un cunicolo scende a destra e uno sale a sinistra. Aspetto enrico che mi dice senza ombra di dubbio “destra”. Scendo ma il passaggio chiude…frastimmi in risalita..

Prendiamo il cunicolo giusto e dopo poco arriviamo alla “sala del riposo” dove si scaricano i liquidi in eccesso e qualche troddio isolato (poi scoprirò di non essere stato l’unico…) che si disperde nell’aere grottifero.
Siamo abbastanza baldanzosi e procediamo spediti verso… il traverso…. minchia lo odio… ma scrammentato dalle altre volte, mi tengo decisamente alto. Inizia il fango malefico e la mia fragranza di detersivo inizia a svanire inesorabilmente. Si arriva così ad un saltino da fare in corda con un frazionamento. Tutti lo superiamo allegramente mentre enrico ci istruisce sul fatto che un altro gruppo che nn nominerò è arrivato allo stesso punto in cui ci troviamo in 4 ore e poi ha abbandonato la missione. Noi ci abbiamo messo 1 ora e 40 minuti ma loro avevano dietro dei  cdm e vabbè è giustificabile. Dopo il saltino si supera una piccola saletta indescrivibile dove vedo il pollice di Cristiano incastrato in una fenditura ( mi fa male solo il ricordo ).. e arriviamo subito ad un salto di circa 28 mt. Non ricordavo quanto era incasinato quel passaggio e meno male che Enrico l’ha dotato di staffa per poter agevolare la discesa. Scende Enrico e Valeria e poi tocca a me. L’armo è proprio sul vuoto e ci si arriva tramite un corrimano a cui ci si attacca con la longe corta e il rimando. si scivola sino all’apertura del pozzo, si fa un dribling sulla fascia e si attacca la longe lunga all’anello in acciaio. Siamo a questo puinto nella situazione “pendi pendi” sul vuoto e stacchiamo la longe corta dal corrimano e la attacchiamo ad un’asola dell’armo. Bogo rimando e passo la corda sul discensore.. staccu tottu e si scende… sono sudatissimo per la manovra… talmente felice di essere in discesa che mi guardo un pò il panorama mentre la corda mi fa girare dando la schiena alla parete.. scendo allegro…qualcosa nn va.. mmm penso tra me e me… Itta cazzu esti immoi… ah… un attimo di titubanza. capisco.. ho saltato il frazionamento.
Mi autoflagello e bestemmio in aramaico antico mentre attacco la maniglia per tirarmi su il tanto che serve per allongiarmi e spostare il discensore.. alla fine enrico gentilmente mi insulta dal basso e io penso all’altro gruppo che ci ha messo 4 ore.. forse qualcuno era rincoglionito come me e ha fatto rallentare tutti. Ci son riuscito.. passaggio di attrezzi.. ora scendo… unu cazzu.. la corda che scende si è attroppelliata  all’asola del frazionamento… scendono tutti i santi a prendermi a calci. boga tottu.. ricordatevi di verificare sempre che l’asola non si incasini con la corda che scende. Alla fine arrivo a destinazione e mentre enrico e valeria scendono nel condotto che li porterà all’empire io aspetto erika che scende dietro di me. spengo la luce e mi godo un pò di buio. i due spelolologi che mi precedono ridono e scherzano nel ripido cunicolo . frasi mi giungono sconnesse.. parole tipo.. toboga… bho. Ora è il mio turno.. erika aspetta francesca e io vado verso il basso… toboga.. bho..
il cunicolo è ripido.. e inizio a strascinare il culo verso il basso… mmm troppo ripido.. minch’è corallu.. toboga del cazzzz… parto a razzo per una decina di metri e alla fine reputo che sia il caso di piantare il piede su qualche sporgenza per fermarmi prima di squartararmi malamente ed aprire nuove gallerie imbrattate di frattaglie.

Rimango qualche secondo a pensare cose del tipo “mincamiaameimincamiaameimincamiaameimincamiaameimincamiaameimincamiaameineghinineghininasanucolò”.
La mia povera tuta seminuova detersivata nel suo intimo è incazzata nera per lo sfregamento. Arrivo giù mentre seddone sta già calandosi per la risalita e il conseguente disarmo della paretona. Mangio un pò di tonno del 1926 e mi butto in terra. Arrivano tutti gli altri. mangiare-cazzeggio sino a quando enrico non conclude l’opera e si decide di risalire… Come avrete già letto.. risalire con lo zaino pieno è abbastanza faticoso ma alla fine non ci si mette molto.. la cosa più faticosa è la risalita del primo pozzo che si incontra, non tanto per la risalita in se ma per l’uscita di schiena in salita con i frastimmi per la posizione strascomoda. Poi c’è la diaclasi che ti fa prendere coscienza del fatto che hai muscoli di cui non conoscevi l’esistenza e che dopo ti faranno male. Uscita classica dal finestrino del generale lee e striscia per l’ultima volta sino alla luce. Prima di me è già uscita valeria che scende subito giù con la callelledda. io mi siedo aspettando gli altri… pipì… mi risiedo… ed esce francesca. Faccia stravolta… mi ricorda una di quelle vecchie foto dei minatori del sulcis in sciopero… faccia sporca di fango e polvere… trascina lo zaino e in un atto catartico lo solleva e lo lancia con un urlo che suona pressapoco così… VAFFANCULOOOOOOOOOOOOOOO.
Che dire. sono sicuro di avervi invogliato, chi ancora non ci è entrato, a vedere questa grotta che alla fine dopo le prime tre quattro volte stranamente ti invita suadente.
Saludi e trigu
Alessio Scalas

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