Da Sisine a Biriola passando per la Cengia Plumare

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30 maggio 2004.
Cala Sisine ore 8.00 Partenza dalla spiaggia di Sisine alle ore 8.00
Retrocedendo dalla linea di riva un centinaio di metri si incontra sulla dx idrografica un sentierino che sale portandoci in breve presso il Cuile Piras (quota 80?).

Dal cuile procedendo a sx (spalle al mare) si proseguirebbe per Su Passu Malu, mentre procedendo a dx si incontrano delle cavita’ su parete e si prende un sentiero che ci portera’ in prossimita’ di una facile paretina da risalire.

Ci troviamo ora ai piedi di una pietraia che dobbiamo risalire, è preferibile seguire gli omini che si trovano sulla sinistra idrografica e che piu’ a monte ci porteranno a traversare la pietraia verso est.

Ancora degli omini ci agevoleranno nel seguire una mulattiera un po’ disastrata che ci porta sulla sella di plumare (Sa Genna ‘e Plumare).

Da qui un punto panoramico spazia su Sisine.
Sono le 8.40 circa.

Si prosegue seguendo il sentiero sino ad incontrare un tronco appoggiato in parete che agevola una risalita di 4 metri circa.
In breve si arriva ad un tratto da disarrampicare (è consigliabile metterlo in sicura tramite una corda) che ci immette all’interno di un piccolo bosco pensile che si percorre sino a risalirne la parete.

A questo punto si trova un passaggio un po’ nascosto ed esposto che prosegue con una disarrampicata di qualche metro (anche qui è consigliabile porre una corda di sicura) agevolata nell’ultimo tratto da dei tronchi in ginepro.

Si continua a seguire la traccia che ci portera’ su di una cengia rocciosa su cui non si prosegue.
Scenderemo quindi nel boschetto sottostante, seguiremo un sentierino e tenendoci alti troveremo un tronco scalinato appoggiato su di una parete da risalire.
Questa risalita su tronco non è delle migliori sarebbe bene porre una corda o delle staffe per aiutarci nella risalita.

Si cammina ora in salita sino ad arrivare presso uno sgrottamento in cui è presente un notevole accumulo di sabbia ocra.

Oltre si incontra una zona di stillicidio in cui sono presenti delle bottiglie in plastica che raccolgono l’acqua.

Si attraversa con attenzione la mensola che ci conduce presso una grotta a sviluppo verticale in cui è presente un tronco che appoggiato in parete è forse stato usato per cercare stillicidio.

In breve arriveremo ad un cavo in acciaio che ci consente di percorrere l’esposta cengia che segue.

Si incontra un passaggio su spigolo e successivamente un punto in cui dobbiamo appenderci al cavo, quindi si prosegue facilmente sino ad un altro passaggio in cui è ancora necessario appenderci.
Per tutta la lunghezza della cengia è consigliabile sistemare una corda che ci consenta di progredire in completa sicurezza.

Al termine del cavo è presente per qualche altro metro una corda statica.

Segue un’arrampicatina di qualche metro ,che possiamo proteggere con una corda.

ATTENZIONE ROCCIA NON BUONA

(sono presenti dei chiodi da roccia?).

Si arriva ad una corda (da sostituire) che ci servira’ come sicura per raggiungere un ginepro che consentira’ una calata di 35metri

Dalla base del salto (ore 12) si prosegue verso sud (a sx spalle al mare) camminando con attenzione su di una esposta cengia che porta al leccio su cui armare per una calata spettacolare di 55m.

Mi calo per ultima e sono alla base del salto alle 12.40.
Ci troviamo ora sul primo bosco di Sisine.

Dalla base del salto proseguendo in discesa su sentiero per qualche minuto si arriva in prossimita’ di una paretina (ora protetta con delle staffe) risalendo da questo punto si continuerebbe con il Selvaggio Blu sino a Sisine.

Noi invece dalla base del salto proseguiremo verso Biriola percorrendo a ritroso un facile e marcato sentiero, quello appunto del Selvaggio Blu.

Ci rimettiamo in cammino alle 13.30 circa.

Si cammina facilmente in mezzo al bosco.

Si arriva ad un grosso contrafforte in pietre rosse e si prosegue sulla cengia , siamo a Su Strumpu.

Si valica un cancello in legno o quello che ne rimane e si prosegue sempre su evidente e marcato (segni blu) sentiero.
Stiamo ora camminando all’interno del bosco di Oronnoro.
Supereremo alla sua testa un evidente canalone di frana.
Piu’ avanti troveremo un imponente tratto di mulattiera che ci rimmette nuovamente nel bosco.

Camminando all’interno del bosco troveremo ad un certo punto una deviazione (omino):
un sentiero (marcato rosso e blu poco piu’ avanti su una grossa pietra) prosegue in salita a dx;
un altro sentiero prosegue in lieve discesa a sx.

Noi proseguiremo seguendo quest’ultimo.

Il sentiero cammina dentro il bosco di biriola , facile da seguire ed inizialmente marcato in blu. Piu’ avanti troveremo una scritta verde k13 ed una freccia in senso a noi contrario.

Il sentiero termina in prossimita’ della falesia che si affaccia su Biriola.

A questo punto abbiamo due possibilita’, possiamo risalire una frana e traversando su di una cengia sabbiosa rimmetterci nel noto bosco raggiungendo la spiaggia dal solito sentiero (quello appunto di biriola) in ripida discesa sulle arenarie.

Oppure possiamo scegliere un altra via molto suggestiva.

Dal punto in cui ci siamo fermati scendiamo di quota ,tendendo verso sx, sino a trovare un grosso ginepro ,proteso sulla sottostante cala, che ci permettera’ di arrivare alla stessa con un salto da 45m. E’ consigliabile porre uno spezzone di corda che ci assicuri nell’avvicinamento all’armo di calata.

La calata termina su di un solco di battente che subito si ricollega all’arenile.

Ore 16.

Bellissssssssssiiiiiiiiiiimmmmmmmmmmoo

 

Il trek sopra descritto costituisce una delle tappe de Il TREK delle 7 CALE di Sebastiano Cappai

 Barbara Ibba

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