Lovette di Pasqua

lovettecannas
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E’ domenica, un gruppo di speleonaufraghi, si incammina verso la signora lovette… ci attende e noi siamo impazienti di conoscerla.

Come da programma si parte da teletotes verso le 10,30, destinazione i ginepri ( 165,5 km della nuova 125). Il viola del rosmarino selvatico, il giallo delle ginestre e il rosa delle peonie sul ciglio della strada infangata, balzano all’occhio, mentre volgendo lo sguardo oltre colpisce il rigoglioso verde dei pascoli e della macchia mediterranea che lascia spazio al bianco e al grigio cenere delle rocce calcaree e dolomitiche.

30 minuti per arrivare ai ginepri dove, parcheggiate le macchine,iniziamo la vestizione. Un piccolo particolare… Rita, forse ispirata dal corazaino di Sirio, collauda la versione rivisitata dello stesso.. un bidone da 10 litri con spallacci! siamo in nove ad entrare: Sergio, Roberto, Rita, Susanna, Davide, io, Elisabetta, Samuele, Roberta e Roberto…10 minuti su pietraia sono sufficienti per raggiungere il celato ingresso… una piccola apertura su un pavimento di roccia.
Siamo a 930 metri di altitudine, circa 30 metri rispetto al piano della conca e sull’altro versante, vicino a noi, l’enorme complesso Su Palu-Su Spiria, a cui Lovettecannas potrebbe essere collegata.

Un piccolo pipistrello, in prossimità dell’apertura, appeso con una sola zampetta, sembra quasi volerci fare gli onori di casa. Il primo tratto di grotta,sino al salone degli yeti(nome dato dagli speleologi francesi)si presenta ricchissimo di concrezioni,con ambienti inizialmente stretti che si sviluppano in intricati cunicoli..è “la chiave”.
Proseguendo guidati dai catarifrangenti ,questo man mano lasciano spazio ad ampie sale. Pozzi e numerosi altri cunicoli ,si aprono alla base della grotte lungo pareti levigate dalle correnti d’aria e dall’acqua che hanno reso più morbide le linee delle rocce. La progressione , inizialmente, avviene per lo più disarrampicando e due corde con nodi ci sono di aiuto per due salti di circa 2-3 metri,proseguendo attraverso qualche strettoia (sicuramente impegnativa se avessimo attrezzatura con noi).

Dopo poco siamo alla “strettoia del15Agosto (-94 metri), che attraversata da fredda acqua, sarà il campo di gara per una sfida di strisciamento senza esclusione di sacco, fra me e Roberto al ritorno. Questo piccolo rivolo generato dallo stillicidio e dalle acqua raccolte dalla superficie,più a valle da vita a delle cascatelle nel meandro “de il Fiume”, prendendo maggiore consistenza e contribuendo all’incessante evoluzione meccanica della grotta. Tutto il percorso è segnato da catarifrangenti e da spezzoni di nastro rosso-bianco… è un labirinto!!
Arrivati alla “sala dei Crepaci”,una brevissima sosta e qualche leccornia da grotta, giusto per far ricompattare il gruppo e dopo poco si riprende…già poco prima di questo salone il pavimento si presenta con parecchi lastroni sovrapposti, staccatisi dal soffitto e caoticamente disposti sul pavimento. Sopra le nostre teste i grandi lastroni volanti non ancora vinti dalla forza di gravità e dall’erosione dell’acqua. La seconda tappa sarà nell’ampia sala “Seracchi”, che non dista molto,ma non prima di aver evitato “la strada falsa”.

Si scende più gradualmente è gli ambienti sono sempre più ampi…una sala ricchissima di concrezioni mi ricorda quanto siamo piccoli li dentro. La signora concede a me e Davide,di giocare con i suoi scivoli naturali…risaliamo un pò e chiediamo a Roberta se può riprendere le nostre discese,mentre davanti a noi si erge una grande colonna. E’ ” Polifemo”!quota -140…un peccato avere lasciato lo spiedo in legno, finemente lavorato, destinato alla cottura dell’agnello che ci attende al ritorno !!
Nel restante tratto,ci muoviamo in ambienti di frana e le numerose cannule,le grandi stalatiti-gmiti e le concrezioni dalle svariate forme e colori,lasciano spazio a massi e fango argilloso. Davanti a noi,poco più avanti, una grandissima sala. Camminiamo su grandi massi mentre le luci dei caschi illuminano una grande muraglia di roccia attraversata da crepe. Sulla destra degrada,consentendoci di salire e raggiungere una superfice piana. Obiettivo raggiunto!!sosta e si mangia…Davide si sazia con delle fresche e croccanti foglie di belga,mentre Rita gli ricorda il loro ricco apporto di energia (eheh..però buone!!!),Samuele ricarica l’acetilene,Elisabetta prende il sole,Roberta offre dei fichi secchi tolti da una vaschetta(per un attimo abbiamo pensato avesse portato della pasta al forno in grotta).Si chiacchiera ,ci si racconta aneddoti e i pochi momenti di silenzio sono rotti dalle nostre rumorose risate…foto ricordo di gruppo e si torna!dalla sala “dei Crepacci” proseguiamo divisi in due gruppi,il primo guidato da Roberto,mentre il secondo da Sergio,che rispettivamente alle 16,45 e 17 sono fuori.

C’è chi esce cantando, chi con il sorriso,chi con la tutta strappata…ci siamo proprio divertiti! Ringrazio tutti per la volontà e la voglia di arrivare a Baunei con la nebbia,divertirsi nonostante la pioggia,e, in un giorno di sole,averci fatto conoscere l‘affascinante Lovettecannas!!!

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