La Rolfo 20/05/2012

la rolfo
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Domenica 20 siamo tornati alla Rolfo per dare la possibilità a chi non è potuto venire la scorsa volta di vedere parte della grotta, e a chi si riavvicinava al mondo sotterraneo dopo il corso, di riprendere confidenza con l’ambiente e le manovre in corda.

Appuntamento come la solito da Mediaworld alle 9 e via verso Domusnovas.
Squadra composta da :
Alessio, Paolo e Caterina, Diego e Claudia (finalmente senza il piede bionico), Patrizia, Alice, Erika, Luca, Giacomo, Samuele, Giuma.

L’idea iniziale era di fare due squadre con Luca che scendeva sino al fiume ma alla fine si è optato di scendere al salone delle w come qualche settimana fa.

Il tempo non è certo dei migliori per cui decidiamo di mettere tuta e sottotuta ed entrare subito dentro dove finiamo di prepararci e di sistemare l’attrezzatura nei sacchi.
L’ingresso stranamente è asciutto e pieno di simpatici geotritoni che evitiamo accuratamente di splattare sulla roccia con il nostro strisciare.

Ci avviamo verso il fornello dopo aver deciso chi arma cosa.
Inizio io duplicando l’armo già presente nel fornello, quindi sale Erika e Giuma che prendono il sacco con la corda utile per il primo saltino di appena 3-4 metri.
Io aspetto che salga qualche altra persona per spostarmi verso il secondo armo. Il mio posto viene preso da Paolo per dare supporto a chi sale lungo il fornello.

Al secondo salto Erika si adopera con l’armo utilizzando i fix presenti nel soffitto. Il frazionamento viene fatto su rock presente invece frontalmente guardando il salto. Questo rock non l’avevo visto qualche settimana fa ma Dapi mi ha avvisato che si frazionava per evitare l’eccessivo sfregamento della corda. Decidiamo di utilizzare comunque una protezione subito dopo il frazionamento.

Ci raggiunge anche Paolo, sostituito da Luca e insieme andiamo ad armare la discenderia utilizzando una corda da 20 mt ed un cordino per deviare.

Paolo arma su naturale, e cerchiamo di regolare la lunghezza della deviazione per rendere il più agevole possibile superarla, cosa che non ci riesce tanto bene visti i frastimmi di alcuni di noi.

Risalendo poi ci rendiamo conto che è possibile armare    questa calata in diversi modi che ci ripromettiamo di provare le prossime volte.

Seguiamo i CDM nei vari passaggi ma si son dimostrati molto bravi, facilitandoci il compito.
Paolo va ad armare la calata nella diaclasi che ci porterà al salone delle w mentre pian piano arrivano tutti.
vengono fatte un pò di foto ricordo e ammiriamo le concrezioni bianchissime della piccola saleta che precede la discesa.
Uno dopo l’altro arriviamo giù, mangiamo qualcosa prima di fare un piccolo giretto e rimaniamo ancora una volta affascinati dalle vele che si trovano un pò più in alto. Oltre alle vele ci sono una marea di concrezioni bianchissime e ammassi di eccentriche: uno spettacolo per gli occhi.

Torniamo giù e ormai si è fatto tardi. Pian piano riprendiamo la salita e decidiamo chi disarma cosa.

Ci disponiamo in modo da seguire i CDM e Diego e Caterina ci regalano un dialogo surreale.
Luca si attarda un pò nella saleta concrezionata per sistemare la roccia sotto l’anello sinistro dell’armo in modo che il PLG lavori senza torsione. Io aspetto sopra la discenderia mentre gli altri ormai sono quasi fuori.
Spengo la luce e aspetto nel buio più assoluto. Alla fine rischio di addormentarmi e dopo un tempo che sembra infinito sento gli altri che risalgono.
Disarmiamo velocemente e ci avviamo verso il fornello. rimango per ultimo con Luca che mi aspetta giù. Percorriamo la galleria mineraria che ogni volta sembra non finire mai e raggiungiamo Giacomo con Samuele.
Speriamo che la pioggia sia passata ed infatti è così, ed ogni volta che si esce dalla grotta dopo un pò di ore, il profumo dell’aria è qualcosa di particolarmente bello.

Scendiamo seguendo la mulattiera verso sinistra e sbucchiamo dopo le macchine.
Gli altri stanno finendo di cambiarsi ed un sorso di birra è sempre disponibile.
Mangiamo velocemente qualcosa perchè la pioggia si riffà sotto minacciosa.
Partiamo verso casa, stanchi ma felici.

SCHEDA D’ARMO

Fornello iniziale:
corda 25 mt (ne avevamo una da 30 ma era più che abbondante)
armo doppiato su placchette esistenti (2 PLG)
corrimano sino alla sbarra e armo doppio in serie (cordino + 2PLG)

Salto piccolo:
corda da 10 mt (abbondante).
armo su soffito su fix (2 anelli + 2 PLG )
frazionamento su rock parete frontale guardando il salto (1 anello o placchetta + 1 PLG)

Discenderia:
armo su grossa concrezione e deviazione su colonna (cordino e 1 PLG)
da provare frazionamento su rock presente lato destro inizio discesa
in questo modo si evita incasinamento nel superare la deviazione
ma probabilmente la corda sfregherebbe di più.
La discenderia si può fare anche in libera ma il primo pezzo, una colata, è molto scivoloso.

Diaclasi:
una corda da 35 penso sia più che sufficiente. Ne abbiamo usato una da 40 e nel sacco ne è rimasta parecchia.
Armo su rock (2 anelli e 2 PLG).
Non sarebbe male fare almeno un frazionamento.

Alessio Scalas

Foto: Giacomo Camba

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